Il fondatore divenuto personaggio scomodo
Le vicende della Lega, che sbefeggiava “Roma ladrona”, ma con l’altra mano prendeva i contributi, sono scomode per Matteo Salvini.
Il leader della Lega ha stravolto la cerimonia di Pontida. Per la prima volta Umberto Bossi non ha parlato al “suo” popolo, nella giornata della celebrazione dell’indipendenza padana.
Si tratta di un evento significativo, che rompe con la tradizione conclamata del movimento “celodurista”.
La reazione dell’antico condottiero è stata laconica: “Segnale che devo andarmene”. La cruda “Legge del gol” viene applicata in modo spietato dal nuovo padrone del vapore.
Meno tranchant nei giudizi è Roberto Maroni: “Per me avrà sempre diritto di parola, se siamo qui è grazie a lui”.
Di certo alcuni passaggi della vita politica e personale di Umberto Bossi hanno lasciato perplessi anche i più affezionati sostenitori. Fatti legati ad aspetti economici, ma anche comportamenti che sono stati giudicati da “vecchia politica”. Come ad esempio quanto è stato diffuso sul figlio di Bossi, definito “trota” e non “delfino” dallo stesso padre.
Si chiude un’epoca
L’epoca pionieristica della Lega Nord si chiude quindi mestamente. Restano però i tratti di fondo del movimento. E lo conferma col suo discorso Matteo Salvini.
Dal pulpito di Pontida il novello Alberto di Giussano ha tuonato che prendendo potere cancellerà Legge Fiano, Legge Mancini e anche quella sull’obbligo dei vaccini. Scatenando con quest’ultima delle tre affermazione, brividi nella schiena dei membri della Comunità Scientifica.
Insomma le linee guida della Lega resteranno ancora quelle del “voto-contro”, lasciando al minimo le proposte e la programmazione.
Cancellare senza proporre alternative. È una politica che paga una percentuale non altissima di populisti, ma garantisce al partito che fu di Bossi una percentuale comoda per la permanenza nella stanza dei bottoni. Una percentuale lontana da quella, per dirla con termini di Bossi, da “prefisso telefonico”.
La Lega in passato è stata al governo sia col Centro Destra che col Centro Sinistra. Oggi ha intravisto la possibilità di assume re la guida di uno schieramento. E Salvini si è gettato a capofitto nell’impresa. Poco gli importa se la coalizione è di Centro Destra e lui è di estrazione di Sinistra netta.
Si è giustificato, con quei cronisti che glie lo hanno ricordato, sorridendo e ribattendo: “Oggi gli ideali della Sinistra li porta avanti la Destra.
E c’è chi ci crede!